Prendo spunto da un commento di Pinchemax di qualche giorno fa, da un po’ ci pensavo su… finalmente mi metto alla tastiera.
È mia intenzione avere il massimo rispetto per coloro che hanno sofferto a causa del Covid19 (familiari e vittime).
Forse non è un caso che il Covid19 si sia sparso a macchia d’olio proprio partendo dalla Cina.
Proprio lì, da millenni, si convive in modo unico con la malattia, con le sofferenze, il dolore e le opportunità che porta con sé nelle case e nei cuori delle persone.
Si convive in maniera diametralmente opposta rispetto a come si reagisce dalle nostre parti.
A differenza del pensiero occidentale, dove la malattia è associata con un pericolo imminente, con la disperazione e con la speranza che si spegne man mano che ogni trattamento non porti i risultati sperati, nelle culture orientali è sempre stata un’occasione di raggruppamento delle energie e di ricompattamento affettivo.
Veniva e viene ancora per la maggior parte vista come sfida nella ricerca introspettiva, nel cambiamento e nell’adattamento della propria vita e nella vita dei propri cari.
Le malattie ovviamente uccidono pure da loro, ma proprio per questo si impara a rendere più prezioso il tempo vissuto sulla Terra, a reagire con atteggiamenti positivi nella stragrande maggioranza dei casi, senza creare tensioni con le persone che vivono attorno.
Spesso la risposta alla domanda “perché dobbiamo morire?”
è una soltanto:
“per dare più valore e senso alla vita”.
Quando ai nostri occhi gli orientali sembrino affrontare le difficoltà e il dolore della malattia con “strana” rassegnazione, non ci rendiamo conto che si trovino invece in un processo di evoluzione di competenze, di affetti e di forza interiore, sia del malato, sia di coloro che gli stanno accanto.
Il risultato è che ora molti di noi si meraviglino che la Cina, con oltre 1.5 miliardi di abitanti abbia attualmente solo poche decine di nuovi contagiati giornalieri.
Dare la colpa o il merito di ciò ad un regime totalitario è sicuramente riduttivo, se non completamente errato.
È pure vero che il Covid19 da noi abbia stravolto le menti delle popolazioni e dei governanti (soprattutto loro), navigando a vista, senza mai risolvere i problemi alla radice (sistema immunitario da rafforzare, colmare le lacune ospedaliere, ecc.).
In confronto, in Cina, la prima azione intrapresa da province e governo è stata di costruire nuovi ospedali, e lo hanno fatto anche in sole 4 settimane.
Da noi si è dormito sugli allori, preferendo cercare colpevoli a destra e a manca, invece di adattare le strutture alla situazione di emergenza.
Abbiamo dimostrato una estrema impreparazione in tutti i campi: un colossale insuccesso dei nostri sistemi economici e sociali.
In conclusione… il Covid19 è vita? La mia risposta è mille volte sì, ne è una parte, come la nascita, le gioie, i dolori, le infinite altre malattie e la morte.
Avevo avuto un po’ di speranza quando durante il primo lockdown si fermò tutto, tutti si preoccupavano dei dati che venivano pubblicati, senza fare domande, si preoccupavano per i malati, per i nostri anziani. Ma siamo stati colti completamente impreparati. Mi vien da pensare che chi governa, avendo osservato la situazione surreale che si creò, decise di approfittarne.
I vaccini e le contromisure prese dalle varie task forces sono vita?
Mille volte no, rappresentano infatti la negazione della stessa, spesso sono decisioni punitive mirate.
Mi contraddirete con il racconto dei capitali enormi messi a disposizione da parte dei governi (non tutti, alcuni solo a parole per la verità) a quelle persone e attività che furono costrette a chiudere, ma io vi risponderò che tali capitali non erano dei governi, non erano di nessuno, in quanto messi a disposizione grazie al credito, che per decenni ripagheremo noi tutti, non certo i ministri coinvolti in "cotanta" generosità...
- In Cina non hanno casi perche' testano tutti e tutto, subito. A wuhan la crisi e' passata non perche' hanno costruito un ospedale ma perche' hanno chiuso tutti in casa.
- Scrivere che il vaccino non e' vita mi sembra un po' tanto eccessivo. Ma forse ti riferivi piu' alle altre misure.
Le vaccinazioni obbligatorie esistono ovunque, cosi' come la scuola, e hanno migliorato tantissimo la qualita' di vita. Il problema di questo vaccino e' che lo si vuole dare a tutti aggressivamente nascondendo, o ignorando, gli effetti collaterali noti o meno
Qualcuno ha una pillola blu? Per gli altri ingredienti sono apposto.
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Apetta 🐝 Se sapevo che mi pagavano per vaccinarmi allora avrei aspettato🙁🙁
La canzone del giorno. Si addice al momento.