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Naftali Bennett alle Nazioni Unite

Immagine del redattore: Boh 🍋Boh 🍋

Mi sembra interessante, scusate per la traduzione approssimativa. Ho anche tagliato qua e la.


Un nemico (il virus) e un eroe (Bennett). Lo "Stato di Israele è in prima linea", grazie alla sua politica rivoluzionaria che fonde la "saggezza della scienza con il potere della politica” è sulla buona strada per vincere.


Ma se si tratta di COVID-19, non c'è lieto fine, nemmeno in Israele.


Negli ultimi due mesi, più di 1.200 israeliani sono morti di COVID-19, rispetto ai 266 nei quattro mesi tra aprile e luglio.


Bennett si è insediato a giugno. Israele ha iniziato la sua campagna di richiamo per la terza dose 1° agosto, una campagna aperta a chiunque abbia più di 12 anni che sia stato vaccinato almeno cinque mesi prima del 29 agosto.


Oggi gli ospedali israeliani sono al collasso, in alcuni casi incapaci di fornire anche cure ragionevoli agli oltre 600 pazienti gravi COVID-19 che riempiono i reparti. Il personale medico soffre di stress post-traumatico e esaurimento.

Non ci sono sufficienti macchine ECMO né persone formate per farle funzionare.


Israele crede nel valore talmudico secondo cui "chi salva una vita è come se avesse salvato un mondo intero", ha detto Bennett.

Ma i dati indicano che non sta riuscendo.


Dopo un anno in cui gli studenti israeliani sono stati tenuti a casa per contrastare la diffusione del virus, il governo Bennet ah deciso di riaprire le scuole.

Nel suo discorso alle Nazioni Unite ha sottolineato come sia stato chiesto ai genitori di testare i figli tramite test rapidi antigenici, anticipando l’insorgere di nuovi contagi scovando i bambini asintomatici. .

Da un lato ha funzionato. I test rapidi effettuati dagli studenti il 31 agosto hanno permesso di scovare 8.000 casi, ha sottolineato il ministero dell'Istruzione

Nel mese di settembre, invece, sono finiti in isolamento più di 150.000 bambini.


Bennett ha promosso la sua scelta di "fare da pioniere” per il vaccino di richiamo, accelerando la campagna nazionale prima che la Food and Drug Administration degli Stati Uniti desse la sua approvazione.


"Con una terza dose, si sette volte più protetti che con due e 40 volte in più rispetto a nessun vaccino", ha detto il primo ministro, aggiungendo che è "felice che le nostre azioni abbiano ispirato altri paesi a seguire l’esempio.”

Se è vero che molti paesi ricchi, soprattutto in Europa, hanno concordato che sono necessari i richiami, la maggior parte di essi offre la terza dose solo agli anziani e a chi è immunodepresso, ad alto rischio di contrarre il coronavirus o di sviluppare sintomi gravi.


Negli Stati Uniti, sebbene Pfizer avesse chiesto alla FDA di rendere disponibile il richiamo a tutti i maggiori di 16 anni, il comitato consultivo dell'organismo di regolamentazione ha stabilito che non c'erano ancora prove sufficienti per dimostrare che il richiamo fosse necessario per queste persone.


In Israele sembra che la campagna di richiamo inizi a funzionare, a giudicare dai dati degli ultimi due giorni, il tasso di positività è sceso sotto il 5% e il tasso di riproduzione "R" è sceso ancora una volta sotto lo 0,8.

Tuttavia, il tasso di riproduzione in Israele è oscillato pesantemente nell'ultimo mese ed è arrivato a 1,15 solo due settimane fa. Inoltre, negli ultimi due mesi, Israele ha avuto spesso il maggior livello di infezione pro capite di tutti paese del mondo, nonostante la terza dose di vaccino. La scorsa settimana, Israele ha riportato più persone in ventilazione meccanica di quante ne avesse da marzo.


Va sottolineato, tuttavia, che la percentuale di casi gravi è stata molto inferiore rispetto alle ondate precedenti e che la maggior parte - tra l'80% e il 90% - dei casi gravi non sono vaccinati o hanno ricevuto due dosi più di cinque mesi fa.


La campagna, tra i cittadini più giovani, non sta prendendo piede così velocemente come Bennett aveva sperato. Finora, solo 3,2 milioni degli oltre 4,7 milioni di israeliani vaccinati più di sei mesi fa hanno ricevuto un'iniezione di richiamo.


Ciò significa che oltre un milione di persone perderanno il loro Green Pass domenica, quando entreranno in vigore le nuove normative del paese.

Il numero potrebbe essere anche più alto, considerando che tutti coloro che sono guariti da più di sei mesi.


Giovedì, solo tre giorni prima che Bennett pronunciasse il suo discorso, il Comitato nazionale di esperti COVID-19 lo ha avvertito che la sua politica di affidarsi alla terza dose di richiamo e su restrizioni economiche minime non è dimostrato

.

Inoltre, ci sono ancora circa 800.000 israeliani non vaccinati e il paese è rimasto molto indietro nella corsa alla vaccinazione globale.


Durante il suo discorso alle Nazioni Unite, Bennett ha ancora una volta minimizzato il lavoro e l'influenza dei professionisti medici nella lotta contro il COVID.


"Anche se i medici sono un input importante, non possono essere quelli che gestiscono l'iniziativa nazionale", ha detto Bennett. "L'unica persona che ha un buon punto di vista di tutte le considerazioni è il leader nazionale di un dato paese."

Il ministro della Sanità Nitzan Horowitz si è affrettato a rispondere in difesa dei medici, affermando che "Gli esperti del ministero della salute svolgono un lavoro dedicato ed eccellente su scala internazionale. Salvano vite ogni giorno. Do loro pieno appoggio e posso solo lodare il loro lavoro e l’enorme contributo.


Nel frattempo, stando ai dati ufficiali, molti tra i paesi più poveri del mondo non hanno nemmeno vaccinato il 2% della popolazione.


L'inverno si sta avvicinando, il che significa un aumento degli assembramenti al chiuso che potrebbero diffondere l'infezione.

E proprio come nessuno aveva previsto la variante Delta, potrebbe essere in arrivo un'altra mutazione che potrebbe potenzialmente invertire gli effetti di qualsiasi campagna di potenziamento.


Israele vanta molti successi nei suoi sforzi per la gestione della pandemia e, in alcuni, il primo ministro ha avuto un ruolo importante. Ma l’ottimismo di Bennett non rispecchia quanto accade realmente in Israele.


L'articolo completo su Jerusalem Post.




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32 Comments


C’è una cosa che mi fa pensare ogni tanto (solo ogni tanto però).come mai la Svizzera è quella tra i paesi ricchi con il tasso di vaccinazione più basso in assoluto :-)?

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pinchemax
Sep 30, 2021
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Sarà perché è abitata dagli svizzeri?

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Boh, come procede con la vendemmia? Ti stai riempiendo il pancino di uva :-)? Quando la facevo io la vendemmia un grappolo finiva nella cassetta ed un grappolo nel pancino.Questo fino a quando il pancino cominciava a fare male e a brontolare.:-)

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Boh 🍋
Boh 🍋
Oct 01, 2021
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A chi lo dici...

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L☆
L☆
Sep 30, 2021

Solo una constatazione: all'inizio della campagna di vaccinazione Israele era portata come esempio per coloro che sono a favore del vaccino.... ora esattamente l'opposto....

Lo stesso valeva per la questione decessi: all'inizio della pandemia ogni morto contava e pesava adesso coloro che muoiono a causa della vaccinazione vengono considerati una perdita irrisoria....

Boh.... per me la vita conta sempre allo stesso modo...

Frontaliere mi piacerebbe avere la tua opinione in merito....

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Apetta
Apetta
Oct 01, 2021
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Ehhh Kyke in questo periodo sto lavorando parecchio e devo andare anche in CH Romanda e Interna. Un pochino tirata ora sono qui e ma mövi pü 💪

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Perché tutta questa fissazione con Israele. A me non sembra che la Svizzera stia seguendo la traiettoria di Israele.

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Però obiettivamente la situazione in Svizzera sta migliorando di giorno in giorno i contagi diminuiscono e le ospedalizzazioni anche, tanto che fra un po’ forse si potranno togliere le restrizioni dovute al certificato covi d’:-)

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Barcollo ma non mollo :-)

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